
Un ottima spiegazione del funzionamento dell’impianto a Turbogas è fornita dal sito “NoTurbogasAprilia”: il gas combustibile viene immesso e bruciato in una camera di combustione, mettendo in rotazione una prima turbina, la quale a sua volta aziona un generatore. Il generatore, infine, produce energia elettrica. Allo stesso tempo, i gas caldi scaricati dalla turbina vengono convogliati in una caldaia, che produce vapore d'acqua ad alta pressione. Il vapore passa da qui in una seconda turbina, che ne sfrutta la pressione per mettere in rotazione un altro generatore, che produce sempre energia elettrica. All'interno di un condensatore, collegato a una torre di raffreddamento, il vapore raffreddato si trasforma di nuovo in acqua, che ritorna alla caldaia.
Passiamo ai danni: per cominciare la Turbogas produce polveri sottili, cause di molte malattie odierne (tra le quali leucemie malattie polmonari, tumori e infarti ecc ecc), innalza la temperatura di alcuni gradi nei pressi di pochi chilometri rispetto all’ubicazione della centrale (provocando evidenti alterazioni del microclima e delle colture), prosciuga le falde acquifere poiché necessita di piu di un milione e mezzo di litri d’acqua al giorno (parliamo di nuovo di danni agricoli oltre che alle famiglie) e produce pioggie acide le quali andranno ad inquinare terra, acqua, cielo e tutte le forme viventi qui presenti.
Da quello che possiamo constatare i danni non si limitano alla salute pubblica: verosimilmente saranno colpiti anche fauna, flora, economia, secondario e terziario (parliamo anche del turismo!) e probabilmente anche il valore dei beni immobiliari limitrofi alla zona di installazione subirà un crollo.
Nella zona in cui vivo si sono già organizzati diversi comitati di opposizione alla costruzione di queste centrali (messe in progetto da qualche tempo), comitati i quali hanno promosso alcune manifestazioni ANTI-Turbogas. Io stesso ho partecipato a una di queste, il 12 Novembre dell’anno scorso con raduno ad Anzio: c’era molta gente, il tutto si è svolto pacificamente, non sono mancati i controlli naturalmente e alcuni Sindaci hanno partecipato, a dimostrazione dell’alta sensibilità nei confronti di questa situazione.
Ogni comitato aveva un particolare striscione per manifestare la propria personale partecipazione, addirittura molte persone sfoggiavano vestiti carnevaleschi come quello della “Morte” o tute anti-contaminazione, chi portava mascherine, maschere anti-gas e chi ne ha piu ne metta. Altri sit-in di protesta avevano già preceduto quello da me descritto e c’è chi giura che continuerano ancora ed ancora finchè il non voluto progetto “Turbogas” non verrà definitivamente abbandonato.
Lieto di aver avuto la possibilità di scrivere di nuovo per Informazione Alternativa, spero che chi ci leggeva prima possa farlo nuovamente e chi invece si avvicina per la prima volta ai nostri articoli possa trovare in questi uno spunto di riflessione.
Andy SonicSnake