mercoledì, gennaio 24, 2007

Quel mostro chiamato Turbogas (a cura di Andy Sonicsnake)

Rieccomi qui, di nuovo, ad affrontare problematiche sull’energia. Questa volta tratterò delle famigerate centrali Turbogas di cui tanto si parla in quest'ultimi mesi, le quali sono in progetto anche nella zona in cui io stesso vivo.

Un ottima spiegazione del funzionamento dell’impianto a Turbogas è fornita dal sito “NoTurbogasAprilia”: il gas combustibile viene immesso e bruciato in una camera di combustione, mettendo in rotazione una prima turbina, la quale a sua volta aziona un generatore. Il generatore, infine, produce energia elettrica. Allo stesso tempo, i gas caldi scaricati dalla turbina vengono convogliati in una caldaia, che produce vapore d'acqua ad alta pressione. Il vapore passa da qui in una seconda turbina, che ne sfrutta la pressione per mettere in rotazione un altro generatore, che produce sempre energia elettrica. All'interno di un condensatore, collegato a una torre di raffreddamento, il vapore raffreddato si trasforma di nuovo in acqua, che ritorna alla caldaia.

Passiamo ai danni: per cominciare la Turbogas produce polveri sottili, cause di molte malattie odierne (tra le quali leucemie malattie polmonari, tumori e infarti ecc ecc), innalza la temperatura di alcuni gradi nei pressi di pochi chilometri rispetto all’ubicazione della centrale (provocando evidenti alterazioni del microclima e delle colture), prosciuga le falde acquifere poiché necessita di piu di un milione e mezzo di litri d’acqua al giorno (parliamo di nuovo di danni agricoli oltre che alle famiglie) e produce pioggie acide le quali andranno ad inquinare terra, acqua, cielo e tutte le forme viventi qui presenti.

Da quello che possiamo constatare i danni non si limitano alla salute pubblica: verosimilmente saranno colpiti anche fauna, flora, economia, secondario e terziario (parliamo anche del turismo!) e probabilmente anche il valore dei beni immobiliari limitrofi alla zona di installazione subirà un crollo.

Nella zona in cui vivo si sono già organizzati diversi comitati di opposizione alla costruzione di queste centrali (messe in progetto da qualche tempo), comitati i quali hanno promosso alcune manifestazioni ANTI-Turbogas. Io stesso ho partecipato a una di queste, il 12 Novembre dell’anno scorso con raduno ad Anzio: c’era molta gente, il tutto si è svolto pacificamente, non sono mancati i controlli naturalmente e alcuni Sindaci hanno partecipato, a dimostrazione dell’alta sensibilità nei confronti di questa situazione.

Ogni comitato aveva un particolare striscione per manifestare la propria personale partecipazione, addirittura molte persone sfoggiavano vestiti carnevaleschi come quello della “Morte” o tute anti-contaminazione, chi portava mascherine, maschere anti-gas e chi ne ha piu ne metta. Altri sit-in di protesta avevano già preceduto quello da me descritto e c’è chi giura che continuerano ancora ed ancora finchè il non voluto progetto “Turbogas” non verrà definitivamente abbandonato.

Lieto di aver avuto la possibilità di scrivere di nuovo per Informazione Alternativa, spero che chi ci leggeva prima possa farlo nuovamente e chi invece si avvicina per la prima volta ai nostri articoli possa trovare in questi uno spunto di riflessione.

Andy SonicSnake

venerdì, gennaio 19, 2007

La Legge NON è uguale per tutti: la Prescrizione SI

Due giorni addietro, mangiando davanti alla famigerata televisione (mi sto sempre più convincendo che sia il miglior modo per non digerire…), mi sono soffermato in una notizia che ha distolto per un’attimo la mia vorace attenzione dai miei maccheroni: la prescrizione di un ulteriore accusa sul nostro Silvio cavalier Berlusconi.

Trattasi della definitiva caduta delle accuse, nel processo tv per i diritti Mediaset, per fatti di appropriazione indebita avvenuti fino al luglio del 1999, per episodi di falso in bilancio fino al 1998 e per fatti di frode fiscale fino al 1998. Se desiderate avere maggiori informazioni, vi passo io uno dei pochi siti
che ha diffuso la notizia…

Per chi volesse vedere in questo mio post un motivo di scontro politico, di presa di posizione, qualora simpatizzante del Cavaliere, o di solidarietà (nel caso contrario), premetto subito che il mio interesse nei confronti di tale notizia appresa, non si poggia sul personaggio in questione, bensì su quel fenomeno sociale, al pari delle scarpe autunno/inverno o del cellulare di ultima generazione, che viene chiamato “Prescrizione di un reato”.


Poiché non aggiornato sulle mode del momento, finiti i maccheroni (col ragù di mia madre, l’unica nota felice di questa faccenda!), ho fatto una breve ricerca sul significato di tale termine e sugli arcani che vi si nascondono. Voi lo saprete già, ma io ho voluto far finta di non sapere che a causa di questa parola “un reato presunto non sussiterà più qualora sia scaduto un termine ultimo per il quale portarne avanti il processo sarebbe un costo eccessivo”.
Antieconomico insomma.


Siamo voluti entrare in una “Comunità Economica”? Ebbene, se la Spagna ha reso più convenienti le arance come la Grecia ha fatto con il formaggio FETA, l’Italia non poteva certo essere da meno apportando il suo contributo economico con la “Legge”. Una sorta di “commetti 3, paghi 2” per i reati, con tanto di tessera di fidelizzazione dove mettere i punti per quelli reiterati: e a 50 punti, si sa, si riceve il premio (che nel caso in questione non è un set di tazze, ma il mancato soggiorno in un posto assai “fresco”) e si riinizia da zero.


Ovviamente, in allienamento con il titolo del post, la prescrizione, è un processo sociale assai democratico, si presta ad essere condiviso dalle molte sfaccettature della nostra politica, senza disdegnare parte alcuna. Come nel caso
di D’Alema: “Nel 1985 ricevette 20 milioni di lire dal miliardario Francesco Cavallari, in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Per questo finanziamento illecito D'Alema è stato inquisito ma, a causa dello scadere dei termini di prescrizione nel 1995, il procedimento è stato archiviato. L'episodio è stato ammesso dallo stesso D'Alema quando il reato era destinato a cadere in prescrizione.”

D’Alema, in quell’occasione, “subì” il non esser stato a conoscenza della "mafiosità" dei propri amici, triste e mero destino che tocco tempo dopo al buon Totò “governatore della Sicilia” Cuffaro che, ingenuamente in totale buona fede, si avvalse della collaborazione di personaggi dei quali egli nn sapeva avessero il piccolo vizietto dell’associazione per delinquere (certo che la “sfortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo”, come sosteneva Groucho dei fratelli Marx).
Ebbene vi piacerà sapere che, anche per Cuffaro, la prescrizione scese in suo aiuto per ribaltare quell’infame destino che si era preso gioco di lui (se desiderate avere maggiori informazioni, clikkate su questo articolo
di Marco Travaglio e ne scoprirete delle belle)

Dulcus in fundo, nella carrellata democratica passata da destra a sinistra, non poteva mancare lo storico Democratico-Cristiano Andreotti, il cui rapporto con il fenomeno prescrizione è così tanto intricato, ma tanto tanto, da doverne rimandare e dedicare l'intera trattazione nel secondo capitolo di questa piccola inchiesta.

Un cordiale saluto a tutti.
Mandragor

Foto: www.pubblicitaitalia.com/ Posted by Picasa

lunedì, gennaio 15, 2007

Resurrezione di un Blog: quanti ci avrebbero scommesso?

Informazione Alternativa signori è tornata. Per tutti coloro che hanno bisogno di futili certezze a cui avrebbe fatto mentalmente comodo che le prevedibili statistiche sulla vita di un blog fossero veritiere (al massimo un paio di mesi e poi tutti a casa), posso dire solo dire che mi dispiace che, anche sotto questo punto di vista, siamo stati per l'ennesima volta "alternativi".

Per l'impegno messo, per i temi affrontati, per il modo sano di affrontarli e per il pubblico che mi ha accompagnato, non potevo permettere che questa voce morisse. Potendo apparire presuntuoso, sostengo che anche se volesse sentirla una sola persona su tante, questa voce avrebbe comunque senso di esistere. Almeno per me.

Questa riapertura non è sicuramente indotta dai soliti e disastrosi buoni propositi di inizio anno (si sa, la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni, cosa risaputa dalle case editrici che dopo il capodanno sfornano le fantomatiche "collezioni" che mai persona al mondo è riuscita a concludere!), ma rispecchiano sicuramente un percorso che ho fatto nel periodo di assenza e che mi ha portato a valorizzare ancor di più le cose belle che il mondo della rete (il mondo più "oggettivo" che esista oggi non foss'altro per la molteplicità delle informazioni che rappresenta), mi ha fino ad adesso regalato.

Una rete che mi ha portato a capire fino in fondo che la Verità non esiste da una sola parte perchè altrimenti questa verrebbe confusa con Presunzione; che la Verità in fondo riesce sempre a svincolarsi dalle maglie del potere, di qualsiasi potere si tratti, perchè altrimenti questa verrebbe confusa con Mero Interesse; che la Verità poco appartiene a chi non si domanda mai il senso ultimo delle cose perchè potrebbe tristemente confondersi con Povertà Intellettuale, parente più perverso dell'Ignoranza.

Di recente, leggendo un bellissimo libro sulla crescita emotiva intellettuale e spirituale dell'Uomo, sono incappato in un concetto che in fondo tutti noi conosciamo: diventiamo adulti abbandonando le categoriche e presuntuose certezze dell'adolescenza e catapultandoci nell'accettazione del "non statico", del "non possesso", del continuo cambiamento degli eventi. Sta a noi scegliere se farci atterrire dalla mancanza di pretestuosi riferimenti certi (di certezze, come risaputo, ne esistono solo due: la Morte e le Tasse ed in quest'ultimi tempi non ho ben capito cosa possa essere peggio!), o fare di questo dinamismo un bicchiere mezzo pieno, la Vita, un'esperienza tanto più appagante quanto più variegata e vissuta in ogni sua parte.

Scusate per la lunghezza di questo post, sicuramente un' pò anomalo per il tipo di argomenti sino ad adesso trattati: forse risulterà ancora più noioso se vi dicessi, in fede, che l'ho scritto soprattutto per me. Spero di ritrovarvi ancora nei vostre critiche, nei vostri commenti e nella voglia comune di interagire con questo modesto mondo di notizie.

Un saluto a tutti,
Mandragor

P.S. confido che Andy Sonicsnake, quel caro compagno di avventure tecnologiche, di sane e goliardiche chiacchierate e di più serie battaglie sociali, possa condividire ancora una volta con me questo progetto e che insieme, possiamo spalla a spalla spronarci nel portarlo avanti con costanza e con quel pizzico di ironia che ci caratterizza.

Foto: Duccio, Resurrection of Lazarus, 1308-11 (Fort Worth, Kimbell Art Museum)

sabato, aprile 08, 2006

Informazione Alternativa: Buone Vacanze

Salutandovi nel mio ritorno alla tanto amata casa per queste vacanze, auguro a tutti voi una sincera Buona Pasqua. Grazie davvero per l'attenzione che avete dato a questo umile blog e spero, al ritorno, di poter ritrovarci numerosi. Al mio augurio per le festività si aggiunge quello per le elezioni: spero davvero che, comunque vada, qualcosa di buono possa uscire fuori da questo momento di caos totale. Auguriamocelo tutti.

Mandragor

venerdì, marzo 31, 2006

OGM – Informazione Geneticamente Modificata (Cap 1)

Mi capita spesso di constatare, discutendo con persone sul tema OGM, la difficoltà (per me in primis) di avere un'opinione adeguata in merito, mancanza per la quale, oltre all'attenzione del consumatore, sono indubbiamente complici una TV ed una Stampa che non aiutano di certo a chiarire le idee. Data invece l'enormità di informazioni presenti sulla rete (a cui delego ogni possibile delucidazione, basta andare su un motore di ricerca e scrivere OGM, ci perdereste una giornata!), voglio, con questa prima parte, esaltare le posizioni dei due schieramenti contrapposti: i "pro" e i "contro".

Secondo la Direttiva 2001/18/CE dell'
Unione Europea sul rilascio deliberato degli OGM nell'ambiente, essi sono così definiti: "un organismo, diverso da un essere umano, il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l'accoppiamento e/o la ricombinazione genetica naturale"

A questo punto si potrebbe obbiettare: “ma non è forse vero che fin dagli albori dell’agricoltura l’uomo ha sempre incrociato piante tra loro per migliorare l’efficienza delle coltivazioni? Abbiamo da sempre OGM!”. Tale obiezione, peraltro legittima, si scontra col fatto che finora l’uomo ha potuto incrociare piante compatibili tra di loro e genericamente appartenenti alla stessa specie, mentre con gli OGM possiamo dare ad un seme una parte di corredo genetico di una specie totalmente diversa, ad esempio di un pesce, per tentare di renderlo resistente a taluni contaminanti: un tipo di interazione così estrema tra elementi così lontani di cui non è possibile cogliere le conseguenze a lungo termine.

Tale manipolazione, secondo le multinazionali produttrici nonchè una parte della categoria scientifica (come ad esempio Channapatna Prakash, famoso biologo molecolare dell'Università di Tuskagee, negli USA, che sfida gli ambientalisti di tutto il mondo in difesa delle biotecnologie agricole), permetterebbe di affrontare più efficaciemente problematiche umanitarie: "Nelle zone in cui c'è una povertà diffusa, un clima non favorevole o un terreno povero, gli interventi tecnologici sono indispensabili. L'unica alternativa possibile è dipendere dai sussidi dei governi". Dunque gli OGM si presterebbero ad essere coltivati in condizioni proibitive apportando particolari nutrienti (come una patata transgenica che, dal 2%di proteina nel tubero normale, sarebbe passata al 15%).

Esistono d'altra parte persone che come Vandana Shiva, fisica quantistica e ambientalista indiana, dalle pagine del Sole 24 ore dichiara “chi afferma che senza Ogm e prodotti chimici non si sconfiggerà mai la fame, dice falsità" evidenziando come "un terzo dei cereali coltivati nei paesi poveri, anziché sfamare la gente, sfama gli animali che daranno carne ai paesi ricchi, e che una distribuzione equa delle risorse alimentari porterebbe cibo là dove si soffre e si muore per fame, verrebbe da pensare che forse la soluzione della fame nel mondo non è così impossibile da realizzare" (fonte Lifegate 17/01/05)

Lo scetticismo sulla questione OGM viene evidenziato da istituzioni (come il Parlamento Europeo o come la Svizzera, che il 27/11/05, attraverso un referendum, ha bandito per 5 anni gli OGM dalla propria agricoltura), gruppi ambientalisti (come Greenpeace), scienziati (come nel caso di Dr. George Wald, Premio Nobel per la Medicina nel 1967) e associazioni consumatori, i quali sottolineano come la mancanza di prove di dannosità non sia sufficiente a garantirne la non dannosità ("l'assenza di prove non è prova di assenza" diceva Carl Sagan, uno dei maggiori astrofisci del 20°secolo).

È saggia tale precauzione oppure è invece più proficuo dare cieca fiducia ad una manipolazione che per alcuni rappresenta già l'alimentazione del futuro?

Discutiamone.

Fine Prima Parte

domenica, marzo 26, 2006

Clima Mondiale: Noi Protagonisti della Ricerca

Quando si parla di cambiamento climatico (quelle poche volte che lo fanno su stampa e TV), c’è come la sensazione che i danni che stiamo producendo attraverso l’effetto serra, malattie, innalzamento dei mari, siano danni che dovremo subire senza poter farmare il nostro processo di autodistruzione.

Ma prima di rifugiarsi nella rassegnazione, c’è da studiare e capire ancora molto per stabilire che margini vi siano per salvare il pianeta terra dal Global Warming: "salvare" signori non è un termine troppo grosso dato che la scienza dice che ci stiamo ammalando sempre di più a causa dell’inquinamento e che entro 80 anni, continuando così, perderemo città di valore mondiale come Londra e Venezia (Fonte Science del 24/03/06)
Permettiamo a questi scienziati di lavorare. E di capire come salvarci. Ma come?

La BBC sta proponendo un esperimento, concepito da numerosi climatologi mondiali e seguito dalla Oxford university, utilizzando il modello climatico “Met Office” dell’Università della California. Tale modello è in grado di elaborare tutti i dati raccolti, da milioni di anni a questa parte, riguardanti l’evoluzione climatica della terra, elaborazione che ha bisogno di miliardi di calcoli al secondo per ottenere i risultati sperati nel più breve tempo possibile. Lo scopo dell’esperimento è proprio quello di confrontare la nostra situazione al passato ed in previsione futura, onde stabilire le modalità ed i tempi limite entro i quali dovremmo agire per invertire o quantomeno tamponare il processo di riscaldamento.

E qui entriamo in gioco noi. Scaricando un software apposito dal sito della BBC, permetteremo al nostro PC, senza alcun impegno da parte nostra, di eseguire calcoli propri e compararli con quelli dei ricercatori e di milioni di persone al mondo sotto la supervisione degli scienziati: tali dati forniranno un modello quanto più oggettivo del nostro futuro. Il programma è gratuito e fa tutto da solo, noi dobbiamo solo scaricarlo e attivarlo: i calcoli potranno poi essere, man mano che procedono, visualizzati con lo screensaver associato al software, che ci permetterà partendo dal 1920, di seguire tutta l’evoluzione climatologica della Terra fino al 2080.

Ciò di cui necessita l’esperimento è ovviamente un collegamento ad internet ( per permettere al programma di scaricare i dati su cui lavorare, dati che occuparenno solo 700-800MB circa per tutta la durata dell’elaborazione), 512MB RAM e un processore Intel Pentium 4 a 1.6GHz: una configurazione minima molto modesta (ovviamente in configurazioni migliori il tenpo di lavoro si siduce!). Inoltre non dovremmo tenere acceso il PC più di quanto non facciamo normalmente e possiamo staccare il programma per poi riattivarlo quando ci va.
Non esiste alcun vincolo.

Io ho cominciato l’esperimento circa 2 settimane fa e ho tradotto dal sito della BBC tutte le spiegazioni e le risposte alle problematiche più comuni: per qualsiasi chiarimento scrivete un commento sul blog dove vi aggiornerò periodicamente sulla mia esperienza col software e risponderò prontamente ai vostri quesiti.

Aiutiamo la Scienza ad aiutarci: buona sperimentazione a tutti!

mercoledì, marzo 22, 2006

Economia Italiana – Italia vs Argentina 1-1

La cosa più inquietante dell’attuale campagna politica non è tanto il folklore dei protagonisti, quanto l’esasperata incongruenza di opinioni sulla reale situazione economica italiana: se da una parte si sostiene la complessiva crescita, dall’altra si preannuncia l’apocalisse biblica.

Non riuscendo a sbrogliare la matassa (le matasse italiane sono sempre più aggrovigliate delle altre…) ho demandato una possibile valutazione economica del nostro paese ad un articolo del Financial Times del 17/3/06: testata estera che spero anche lontana dalla tendenza tutta nostrana di attuare un’informazione di parte quanto meno oggettiva possibile (e se l’Italia, per libertà di stampa, è stato definito "paese semilibero", un motivo ci sarà).

Ecco a voi alcuni spunti riportati dalla traduzione (accanto a considerazioni personali), spunti che denotano un’allarmante analogia dell’attuale crisi italica col crollo dell’economia Argentina:

Mario Draghi, governatore della Banca Centrale d'Italia, avverte che l'economia italiana è in periodo di prolungata stagnazione, con un crollo economico paragonabile a quello dell'Argentina degli ultimi anni '90. Draghi riconosce tale somiglianza quando asserisce che Italia deve migliorare la propria produttività se se vuole invertire questa "corsa al ribasso".

"La somiglianza più impressionante è la rigida collocazione di valuta nella quale entrambe le nazioni si sono chiuse. Come reazione all’iperinflazione degli anni '80, l'Argentina nel ‘91 fissò la sua valuta all'interno del “piano di convertibilità”, nella speranza di costringere il paese ad una bassa inflazione e una maggiore disciplina fiscale".

"Nel simile sforzo di imporre una disciplina macro-economica, Italia abbandonò la lira per l'euro nel ‘99, sperando che, all' alta inflazione e alle svalutazioni periodiche della lira, avesse fatto strada una disciplina fiscale e riforma strutturale. Abbandonando la sua valuta, l’Italia (come l’Argentina) abbandonò la propria flessibilità per stabilizzare l'economia. Un’Italia che adesso non può più prendere parte nelle “svalutazioni periodiche di cambio” per rettificare perdite in competitività internazionale, dovendo inoltre accettare le percentuali di interesse imposte dalla BCE (Banca Centrale Europea) non sempre favorevoli alla nostra nazione".

"Non solo, sotto il "patto europeo di stabilità" l’Italia è obbligata a fortificare le sue finanze pubbliche in un momento attuale di grande debolezza. Come per l'Argentina negli anni '90, le finanze pubbliche italiane sono in una vero caos. Con un rapporto debito pubblico/PIL in eccesso del 105%, Italia la nazione più indebitata dei grandi paesi europei. E con un deficit di bilancio del 4,4%, è in chiara violazione dei criteri di Maastricht".

"Mancanza di competitività internazionale: durante gli ultimi 5anni, Italia ha perso circa 15% di competitività rispetto alla Germania.; Il suo fallimento nel modernizzare le sue industrie e muoversi sulla scala tecnologica, ha reso questa nazione più esposta alla forte competitività cinese".

"E, di male in peggio, nei tre trimestri passati, l'economia italiana ha manifestato il suo evidente stato di recessione (rapporto economico OCSE del 25/10/2005). Sotto il peso di prezzi di petrolio internazionali ed alti, questa recessione è assai probabile che peggiori".

"Come per l’Argentina,, l'unica via d'uscita per l'Italia è ripristinare la competitività attraverso grandi riforme strutturali, specialmente nel mercato del lavoro: riforme che, qualora venissero attuate determinerebbero, nell’immediato, tempi duri e “strette di cinghia” così come accaduto nel paese sudamericano".

"Nello stesso modo in cui l'Argentina fece l'errore di contare sul Fondo Valutario Internazionale per coprire i propri buchi di bilancio (e le conseguenze del suo tracollo sono ben note), allo stesso modo l’Italia commetterà un errore irrimediabile se posticiperà dolorose ma salvifiche riforme di mercato contando sull’indulgenza indefinita della BCE; significherebbe che ancora una volta la storia non ci insegna niente".

L’unica nota di speranza è stata la reazione dell’Argentina post-crisi: dopo un periodo iniziale di sbandamento e confusione, gli argentini si sono imposti un “colpo di reni” che ha permesso un grande rilancio dell’economia portando il PIL ad un rialzo del 9,5%: continuate così, siate un esempio di come dal baratro si possa risalire, attraverso la forza di volontà collettiva.

Prendiamo esempio, almeno una volta, da queste storie.