- Il 40% di tutta l’energia primaria mondiale viene dal petrolio
- Il 90% di tutta l’energia usata per i trasporti viene dal petrolio
- Il 65% del petrolio viene usato per fare carburanti
Situazione in Italia:
- Costo effettivo di 1 litro di petrolio = 30 Eurocent (prezzi 2005)
- Costo al consumatore di 1 litro di Benzina = andate a vedere al vostro distributore!
- Consumo di petrolio annuale medio per una famiglia di 4 persone = quasi 2.000 Euro ai prezzi del 2005
Considerando che lo stipendio medio italiano si aggira intorno ai 1000 Euro mensili (visione ben troppo ottimistica), possiamo dire che due mesi del nostro stipendio annuale sono utilizzati solo per pagare petrolio; valutando poi le cose a lungo termine e con le dovute approssimazioni, significa che 1/6 della nostra vita lavorativa è finalizzata all'acquisto dell’oro nero. Troppo per pensare di non esserne letteralmente schiavi.
Ma chi ci mette realmente queste catene?
I nomi sarebbero molti come pure le supposizioni, ma invece di parlare di dati aleatori mi piace, come sempre, mettere in risalto dati oggettivi, focalizzando con questo post la mia attenzione sull'ENI e su di un altro combustibile fossile, il gas.
L’ENI, il grande monopolio italiano degli idrocarburi, è stato multato recentemente, dall’Antitrust italiano, di 290 milioni di euro per abuso di posizione dominante (agenzia Reuters 15/02/06).
Che significa?
L’ENI, essendo monopolista di un bene essenziale, è soggetto a controllo da parte dello Stato. Immaginate di essere unici distributori di un bene primario come l’acqua: potreste decidere di venderla al consumatore 10cent come 1000 euro: poiché non vi è concorrenza che regola il prezzo, è il monopolista che lo decide. Se invece i distributori sono molti, è il consumatore a sancire il prezzo andando liberamente a scegliere l’azienda col miglior rapporto qualità/costo, una libertà che fa davvero paura a tutti i monopolisti, di qualsiasi bene si tratti.
Si capisce bene l’importanza di un controllo statale garante della corretta valutazione dei prezzi, controllo che negli ultimi anni, a seguito dell’aumento delle tariffe e dell’inefficenza dell’approvvigiamento energetico italiano, aveva stabilito che l’ENI procedesse ad un potenziamento del gasdotto che, attraverso la Tunisia, porta il gas combustibile nelle nostre case. Seguendo la semplice regola economica “a parità di domanda se l’offerta aumenta il prezzo del bene si riduce”, il potenziamento avrebbe aumentato la quantità di gas in arrivo in Italia, con conseguente abbattimento sensibile dei costi per la famiglia italiana.
Ma l'ENI, che a quanto pare ha studiato bene economia, nel 2003 ha deciso di bloccare tale potenziamento, blocco che determinerà una minore disponibilità quantificata in 9,8 miliardi di metri cubi di gas nel biennio 2007/2008, deteminando un aumento delle tariffe; tutto questo in pieno periodo di tagli di gas dalla Russia!!!
Una vera e propria “zappata sui piedi” che ha una sola vittima: il cittadino
Riporto in toto la considerazione, in merito alla questione, di Intesaconsumatori, che raccoglie Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori:
“Il rispetto degli impegni da parte dell’Eni per un maggior afflusso di gas algerini e tunisini – dichiara l’Intesa -, avrebbe certamente potuto attenuare la crisi di questa stagione, offrendo maggiori prospettive di stabilità ma anche un raffreddamento di tariffe, tra le più elevate d’Europa. Intesaconsumatori è pronta a costituirsi in giudizio davanti al Tar del Lazio a favore dell’Antitrust nel caso di impugnativa del provvedimento da parte dell’Eni, ma i danni inferti ai consumatori si possono quantificare in almeno 4 miliardi di euro che dovranno essere restituiti alle famiglie italiane per circa 250 euro a testa, direttamente nelle bollette”
Il mancato rispetto delle leggi ha aumentato di 250 euro la spesa energetica della famiglia italiana: moltiplicate 250 euro per gli oltre 21milioni di nuclei familiari (fonte Rapporto Eurispes 2006) e otterrete una cifra spaventosa: con le dovute approssimazioni si parla di 5 miliardi 250milioni di Euro. Non spaventosa, direi abominevole.
Poi l’Eni mi viene a raccontare che nel 2005 ha aumentato il suo utile netto del 25% rispetto al 2004 (fonte Eni.it).
C’è da indignarsi.
11 commenti:
Se è davvero così come spiega il post c'è davvero di che sbattersi la testa. e di che sfondare un muro. Che schifo.
Quest'ultimo discorso sull'Eni l'avevo già letto, ma devo ammettere che ogni volta è come la prima volta: mi girano i cogl***i!
Inutile commentare oltre, non mi piace essere volgare.
Piuttosto vorrei festeggiare con voi un nuovo primato: i gas serra hanno superato ogni record di sempre.
http://news.yahoo.com/s/nm/20060314/sc_nm/environment_greenhouse_dc
un applauso.
Il blog di GooGle ha sempre qualche problema con gli indirizzi lunghi...
l'indirizzo esatto è questo:
http://news.yahoo.com/s/nm/20060314/
sc_nm/environment_greenhouse_dc
la seconda riga è tutta attaccata alla prima...poco ortodosso ma dovrebbe funzionare...
Ottima notizia Scibiz, le tue dritte sono sempre ottime, purtroppo non posso dire lo stesso per le notizie che vi leggo, che aggiungono peggio al peggio col raggiungimento del picco massimo di CO2 mai registrato. Chissà la Natura come si prenderà la rivincità col danno che le stiamo facendo, comunque lo traduco al più presto, un saluto scibi.
concordo con te...c'è da indignarsi!!!!
ciao!!!
I danni ambientali sono ormai consuetudine, presto resteremo senza risorse e senza possibilità di sopravvivere ma nessuno vuole rendersene conto. basti pensare che siamo sempre di meno a riciclare!
una vergogna!
In Italia le cose stanno andando sempre peggio, basta leggere le principali notizie di politica ed economia per capire che siamo in una fase di stasi dalla quale non riusciamo più a riprenderci, decretqando addirittura (notizia ANSA di 2 giorni fa) la nostra fuoriuscita dalle nazioni più indutrializzate al mondo. Manca la cultura questa è la realtà: non siamo informati sui disastri che ci succedono attorno e le motivazini sono troppo superficiali. Bush se ne è uscito l'altro giorno con la solita storia della "guerra preventiva in Iran" con un possibile futuro attacco di quella nazione: peccato che non ci vengono a dire che tutto questo coincide con la vaslurtazione in EURO del petrolio (di cui l'iran è un grosso produttore) che sancirebbe il crollo definitivo dell'economia USA (ha raggiunto n debito pubblico inimmaginabile). La politica dovrebbe indirizzarci verso la giusta via, verso la sensibilizzazione e poi ti accorge che è proprio la nostra politica che viene derisa all'estero: ho letto oggi sul blog http://www.aboutblank.splinder.com/ che una parte della nostra attuale maggioranza, la Lega, è stata espulsa dal parlamento europeo. Come pretendono di poterli seguire quando vengono disprezzati da ogni fronte? Non mi riconosco più in questa politica, ne da una parte ne dall'altra, ma no per questo non finirò mai di cercare la giusta alternativa a quel declino italiano che per adesso è solo annunciato, ma che non vorrei diventasse la realtà del nostro futuro e di quello dei nostri figli. Un saluto.
Sì la situazione è tragica, purtroppo la tutela ambientale ha ancora un peso troppo basso nella politica. (ah grazie per avere segnalato il link, che carino^_^)anche io non mi riconosco nella politica italiana, comunque sostengo i verdi, spero che possa cambiare qualcosa... incrociamo le dita
ciao! di corsa, volevo solo dirti che ti ho linkato hai un bellissimo blog!
a presto!Arte
@Fulvia: cerca di non sfondare un muro come Marlon, abbiamo bisogno di cervelli sani in questo periodo buio!
@Arte: Grazie per il linkaggio, mi sono ripromesso da ora in avanti di linkare anche io i blog interessante in modo da formare un amicrocomunità che comunque rispetti le proprie individualità, al prossimo post!
Basta al petrolio, voglio l'energia solare!
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