Ho visto un anziano, ho visto degli occhi e delle labbra commosse al ricordo di quella giovinezza trascorsa, con un fucile ed un cappotto, nelle lande gelate della Russia, a veder cadere tanti suoi fratelli di vita, l’uno dopo l’altro, in una guerra non sua, lontana sia dalla sua casa sia dalla sua causa perché “solo quando la vivi ti accorgi della sua inutilità”. Grazie per aver trovato la forza di sopportare freddo e fame, e di essere ritornato in Italia per raccontarcelo.
Ho visto un anziano, due pugni chiusi indignati dalle morti, dai soprusi, dai furti, ma di quelli peggiori, in cui ti derubano della libertà e della dignità perché è l’orrore che te la toglie, l’orrore di vedere quella costante processione, giorno dopo giorno, verso le docce di “pulizia” di Auschwitz, verso le camere di tortura, e di non poter far niente.
Ho visto lo stesso anziano ebreo, di fronte ai filmati delle torture nelle carceri americane di Abu Ghraib, e degli ostaggi in mano ai terroristi, scuotere la testa nella inerme constatazione di una storia che si ripete e si ripete e si ripete.
Ho visto degli anziani su una sedia a rotelle e ho visto un dito puntare alla bandiera americana, quella stessa bandiera che negli anni 60 li aveva portati nel Vietnam in mome della “democrazia” e quella stessa democrazia ha preferito emarginarli, testimoni del fallimento di una guerra inutile. Per me avete vinto lo stesso poiché con le vostre denunce avete fatto vincere, per una volta, la Verità.
Ho visto madri oramai anziane, quelle braccia strette l’una all’altra, marciare per l’ultima volta in Plaza de mayo Buenos Aires in Argentina, delle braccia che avrebbero tanto voluto stringere i giovani figli “desaparecidos” che si erano opposti a quel “processo di riorganizzazione militare democratica” e che ne ha fatti rimanere solo ombre, scomparsi per sempre. Grazie per aver resistito al lutto dei vostri figli, siete state uno dei più belli esempi di amore materno.
Ho visto un anziano, 75enne, Lama Palden Gyatso, tibetano, in un lungo sciopero della fame nella Torino delle olimpiadi, per ricordare a tutti che il Potere è presuntuoso, abusa, imprigiona, come ha fatto con lui per 30anni, buttato in un carcere cinese poiché si era opposto all’occupazione di quel governo che gli ha censurato la giovinezza così come ora censura le informazioni, le verità troppo scomode ad un regime. Grazie per essere stato più forte della solitudine di una vita, perchè 30anni lo sono quasi, una vita.
Ho visto un anziano di Lodi, 5giorni fa al telegiornale, percorrere ogni giorno la strada che da casa lo separava dall’edicola, pochi centinaia di metri di evasione e di libertà, in dei passi che erano ben più di una passeggiata ma un’affermazione di una vita che c’è e che vuol ancora “camminare”: proprio per quella strada una banda di ragazzini minorenni, ogni giorno lo denigrava e lo picchiava nella mancanza di una degna occupazione intellettuale, forti della logica di gruppo, portatori insani di deficienza. Grazie per essere uscito comunque ogni giorno di casa, la tua libertà è stata più forte della loro viltà.
Ho visto un anziano vestito di bianco morire in una stanza bianca del vaticano, non prima però di aver fatto vedere a tutto il mondo quanta dignità si possa avere nella sofferenza, che la vita va meritata fino in fondo, fino all’ultimo respiro, anche se fa male, anche se ti fa rimpiangere il passato, anche se ti fa tremare, perché è proprio quella debolezza fisica che torna ad essere una forza che batte persino la morte quando non gli cedi. Grazie per avercelo fatto capire, sei rimasto ancora vivo oltre le sue sofferenze, per sempre, nei nostri cuori.
Ho visto anziani, semplici padri e madri di famiglia, un tempo giovani, svezzare con il loro sudore ed i loro sacrifici i figli di oggi, quegli stessi figli della società che adesso vede l’anziano come una perdita economica, inefficenza sociale, facile preda di abusi e soprusi, relegate in quegli zoo di negazione che sono gli ospizi. Grazie per esserci ancora e per ricordare ai giovani di oggi che anche loro, un giorno, diventeranno anziani.
Andiamo a chiedere a questi esperti di vita, loro che le hanno vissute, che significano Guerra, Sofferenza, Abusi, Regimi, Censura, Omicidi: chi più di altri ci saprebbe meglio di altri indicare la giusta via da percorrere per vivere una Buona Vita. Sicuramente meglio di altri più “giovincelli”, rinchiusi nelle rispettive “case bianche”, a decidere della vita e della morte per una manciata di soldi, perché questi sono i soldi in confronto ad una vita. A questi “giovincelli” da giovani, i loro padri, adesso anziani pure loro, avrebbero dovuto dare tante sculacciate.
Ma tante tante.
martedì, febbraio 28, 2006
sabato, febbraio 25, 2006
Energia Alternativa: Essere Alternativi
L’energia alternativa è ricavata da una qualsiasi fonte "non combustibile fossile" e spesso è rinnovabile. Fra le più discusse troviamo la nucleare, la fotovoltaica, la solare, l’eolica, l’idrica e infine la geotermica, ultimamente si è aggiunta l’energia ricavata dalle biomasse (e biogas).
Ma se esistono tali fonti perché mai non sono applicate?
Si parla ormai da tempo degli interessi economici che il petrolio produce quindi, probabilmente, si limiteranno ad applicarle una volta esaurite le fonti fossili.
La convinzione che l’approvvigionamento di combustibile fossile sia una scusante per alcune guerre in medio-oriente è oramai diffusa. Molti politici motivano la poca applicazione di tali tecnologie con la scarsa produttività di energia ricavata rispetto agli alti costi di impianto.
Ma in Germania sono già installati oltre 600 MW di pannelli solari (ossia equivalenti ad una centrale nucleare!) poiché in quella nazione, l’energia prodotta in esubero può essere rivenduta alle aziende ad un prezzo garantito per 20 anni (fonte EurObserver).
In Italia sono presenti solo 5MW di pannelli per la mancanza di un’adeguata legislazione: il Dlgs 387 del 2003 aveva proposto un sistema simile a quello tedesco, detto "Conto Energia", cui doveva seguire entro un anno la determinazione delle tariffe tramite decreto di attuazione... mai realizzato!!!
Forse perché a qualcuno conveniva ancora guadagnare col petrolio? O solo perché ai nostri governanti piace che l’Italia sia ultima in Europa su tutto?
Pochi sanno che a dare un' pò di “turbo” ai nostri parlamentari assopiti in materia di Energia Alternativa, ci ha pensato una petizione promossa dal gruppo Nimer (Nuova Identità Meridionale), che ha raccolto oltre 17mila firme e che ha finalmente permesso l’attuazione del “Conto Energia” attraverso l’omonimo decreto del 28/07/2005.
Ancora una volta al bene dell’Italia ci hanno pensato i cittadini.
Il gruppo NIMER (al quale faccio volentieri pubblicità senza conoscerli) sta organizzando altre petizioni, tra cui una importantissima per l’aumento della quota di biocarburanti nelle benzine (biocarburanti non inquinanti e soprattutto prodotti in Italia!), se vi interessa dateci un occhiata:
http://www.nimer.it/
Articolo postato da SonicSnake
Ma se esistono tali fonti perché mai non sono applicate?
Si parla ormai da tempo degli interessi economici che il petrolio produce quindi, probabilmente, si limiteranno ad applicarle una volta esaurite le fonti fossili.
La convinzione che l’approvvigionamento di combustibile fossile sia una scusante per alcune guerre in medio-oriente è oramai diffusa. Molti politici motivano la poca applicazione di tali tecnologie con la scarsa produttività di energia ricavata rispetto agli alti costi di impianto.
Ma in Germania sono già installati oltre 600 MW di pannelli solari (ossia equivalenti ad una centrale nucleare!) poiché in quella nazione, l’energia prodotta in esubero può essere rivenduta alle aziende ad un prezzo garantito per 20 anni (fonte EurObserver).
In Italia sono presenti solo 5MW di pannelli per la mancanza di un’adeguata legislazione: il Dlgs 387 del 2003 aveva proposto un sistema simile a quello tedesco, detto "Conto Energia", cui doveva seguire entro un anno la determinazione delle tariffe tramite decreto di attuazione... mai realizzato!!!
Forse perché a qualcuno conveniva ancora guadagnare col petrolio? O solo perché ai nostri governanti piace che l’Italia sia ultima in Europa su tutto?
Pochi sanno che a dare un' pò di “turbo” ai nostri parlamentari assopiti in materia di Energia Alternativa, ci ha pensato una petizione promossa dal gruppo Nimer (Nuova Identità Meridionale), che ha raccolto oltre 17mila firme e che ha finalmente permesso l’attuazione del “Conto Energia” attraverso l’omonimo decreto del 28/07/2005.
Ancora una volta al bene dell’Italia ci hanno pensato i cittadini.
Il gruppo NIMER (al quale faccio volentieri pubblicità senza conoscerli) sta organizzando altre petizioni, tra cui una importantissima per l’aumento della quota di biocarburanti nelle benzine (biocarburanti non inquinanti e soprattutto prodotti in Italia!), se vi interessa dateci un occhiata:
http://www.nimer.it/
Articolo postato da SonicSnake
martedì, febbraio 21, 2006
Influenza Aviare: gli unici polli colpiti siamo noi Italiani (parte1)
Ne sentiamo parlare ogni giorno: la tanto profetizzata influenza aviare in Italia, ha fatto i suoi danni, molto più di quanto si fosse ipotizzato.
Ma non è stato minato il benessere dell'organismo (non ha fatto un solo morto da noi), bensì il benessere economico e sociale.
Ciampi ha detto che ci siamo tirati la zappa sui piedi: è stato troppo ottimista ci siamo tirati un intero trattore.
Non parlo di opinioni ma di dati di fatto documentabili e da sempre diffuse dalla categoria scientifica italiana e mondiale.
Il pollo italiano, tanto elogiato ed esportato in tutta la UE per la sua sicurezza (in termini di igiene d'allevamento e controlli veterinari): talmente riconosciuto e sicuro che l'export è persino aumentato del 10% (dati ISMEA) nel 2004 per arrivare al 16% in piena crisi influenza!!!
Ovviamente noi "nobili" italiani lo rifiutiamo. Gli acquisti di carne per uso domestico è passata da 600mila a meno di 300mila tonnellate già prima dei casi di morti in oriente. Che vergogna.
I controlli sulle carni non sono così stati serrati come adesso (e già in Italia eravamo rigorosi), ma questo a noi non interessa, così come non interessano i 30mila lavoratori in cassa integrazione e i 200mila a rischio.
A noi interessa seguire una notizia che i giornali vendono da mesi: vi informo che la redditività di una notizia (ovviamente per la stampa la notizia è un prodotto, non un bene collettivo), dipende dalla sua capacità di essere venduta nel tempo.
A quale giornale sarebbe interessato scrivere alla lettera che l'Italia è a bassissimo rischio influenza, come veterinari, epidemiologi, infettivisti hanno sempre decretato; è meglio, per l'economia di un giornale, ci sia un' pò di pepe nella notizia, che tale influenza appaia come possibile disastro mondiale.
Sono personalmente stato ad un seminario di un epidemiologo di fama nazionale: mi ha raccontato che perdeva più tempo denunciare legalmente giornalisti che neanche venivano ai suoi comunicati stampa, ma che traducevano i suoi inviti alla tranquillità in visioni neoapocalittiche.
Così l'indomani ricompriamo il giornale e l'indomani ancora, fino a quando non mi vengono a dire che alcune decine di persone, purtroppo, sono morte in Asia (e mettendo in un trafiletto di ottava pagina il continuo appello della FAO, di cui l'ultimo ieri alle 22: "Nessun pollo infetto in Italia"): il giornale aveva dunque ragione e gli scienziati appartenevano sicuramente ad un complotto cooperante per l'eliminazione della razza umana.
Che senso ha dire che, nell'indiscutibile dramma di quelle decine di persone morte, vi sono a fronte condizioni igienico-sanitarie carenti, in una commistione abitativa continua tra Uomo e Animale, nella mancanza di norme per la salvaguardia della salute pubblica, che purtroppo quei paesi conoscono?
Che senso ha dire che nel mondo sono ben maggiori le morti per forme influenzali più innocue (ad esempio in soggetti immunodepressi) o per infezioni batteriche che dovrebbero essere debellate?
Un esempio per tutti: a fronte dei 5 morti accertati per influenza aviare, nella Cina (nazione in cui vivono 1miliardo300milioni di persone) del 2005 sono morte 13263 persone per malattie infettive di cui più di 11000 per Tubercolosi, Tetano, Gonorrea, Sifilide (fonte PIME, agenzia Asianews del 14/02/06), malattie tipiche di carenti condizioni igieniche stile medioevo!!!
Per una volta almeno non diamo colpa ai politici delle nostre disgrazie, perchè signori, a rischio di risultare impopolari, la colpa è solamente nostra.
Fine prima parte.
Ma non è stato minato il benessere dell'organismo (non ha fatto un solo morto da noi), bensì il benessere economico e sociale.
Ciampi ha detto che ci siamo tirati la zappa sui piedi: è stato troppo ottimista ci siamo tirati un intero trattore.
Non parlo di opinioni ma di dati di fatto documentabili e da sempre diffuse dalla categoria scientifica italiana e mondiale.
Il pollo italiano, tanto elogiato ed esportato in tutta la UE per la sua sicurezza (in termini di igiene d'allevamento e controlli veterinari): talmente riconosciuto e sicuro che l'export è persino aumentato del 10% (dati ISMEA) nel 2004 per arrivare al 16% in piena crisi influenza!!!
Ovviamente noi "nobili" italiani lo rifiutiamo. Gli acquisti di carne per uso domestico è passata da 600mila a meno di 300mila tonnellate già prima dei casi di morti in oriente. Che vergogna.
I controlli sulle carni non sono così stati serrati come adesso (e già in Italia eravamo rigorosi), ma questo a noi non interessa, così come non interessano i 30mila lavoratori in cassa integrazione e i 200mila a rischio.
A noi interessa seguire una notizia che i giornali vendono da mesi: vi informo che la redditività di una notizia (ovviamente per la stampa la notizia è un prodotto, non un bene collettivo), dipende dalla sua capacità di essere venduta nel tempo.
A quale giornale sarebbe interessato scrivere alla lettera che l'Italia è a bassissimo rischio influenza, come veterinari, epidemiologi, infettivisti hanno sempre decretato; è meglio, per l'economia di un giornale, ci sia un' pò di pepe nella notizia, che tale influenza appaia come possibile disastro mondiale.
Sono personalmente stato ad un seminario di un epidemiologo di fama nazionale: mi ha raccontato che perdeva più tempo denunciare legalmente giornalisti che neanche venivano ai suoi comunicati stampa, ma che traducevano i suoi inviti alla tranquillità in visioni neoapocalittiche.
Così l'indomani ricompriamo il giornale e l'indomani ancora, fino a quando non mi vengono a dire che alcune decine di persone, purtroppo, sono morte in Asia (e mettendo in un trafiletto di ottava pagina il continuo appello della FAO, di cui l'ultimo ieri alle 22: "Nessun pollo infetto in Italia"): il giornale aveva dunque ragione e gli scienziati appartenevano sicuramente ad un complotto cooperante per l'eliminazione della razza umana.
Che senso ha dire che, nell'indiscutibile dramma di quelle decine di persone morte, vi sono a fronte condizioni igienico-sanitarie carenti, in una commistione abitativa continua tra Uomo e Animale, nella mancanza di norme per la salvaguardia della salute pubblica, che purtroppo quei paesi conoscono?
Che senso ha dire che nel mondo sono ben maggiori le morti per forme influenzali più innocue (ad esempio in soggetti immunodepressi) o per infezioni batteriche che dovrebbero essere debellate?
Un esempio per tutti: a fronte dei 5 morti accertati per influenza aviare, nella Cina (nazione in cui vivono 1miliardo300milioni di persone) del 2005 sono morte 13263 persone per malattie infettive di cui più di 11000 per Tubercolosi, Tetano, Gonorrea, Sifilide (fonte PIME, agenzia Asianews del 14/02/06), malattie tipiche di carenti condizioni igieniche stile medioevo!!!
Per una volta almeno non diamo colpa ai politici delle nostre disgrazie, perchè signori, a rischio di risultare impopolari, la colpa è solamente nostra.
Fine prima parte.
domenica, febbraio 19, 2006
Ambiente: Mi piacerebbe...
Mi piacerebbe un'Italia costituita da un popolo che veda nell'Ambiente e nell'Arte il futuro sociale ed economico del proprio paese.
Mi piacerebbe un'Italia, baluardo di un verde e di un mare puro, ergersi in mezzo al grigio torpore dei paesi che hanno scelto la strada apparentemente più semplice, quella della cementificazione, della deforestazione, dell'inquinamento.
Mi piacerebbe un'Italia non scesa a tali compromessi a breve termine, poichè a lungo termine (e neanche molto a lungo, 80 anni massimo) è indubbio che il verde sarà una risorsa così bramata dagli spiriti di una società spenta e fredda, e che sarà troppo poco per riscaldarli tutti.
Mi piacerebbe che i climatologi della NASA dell'Università del Kansas e dell'Ohio State University, la settimana scorsa, non avessero confermato l'esponenziale scioglimento dei ghiacci della Groenlandia e del Kilimangiaro, per l'effetto serra causato da polveri sottili & company, che dovrebbe far alzare il livello dei mari di 7 metri in 50 anni.
Mi piacerebbe non aver scoperto quante città e quante nazioni vivono ad un'altezza inferiore ai 7 metri.
Mi piacerebbe vivere in un paese dove il costo di un qualsiasi prodotto tenga conto anche dell'inquinamento che esso apporta.
Mi piacerebbe tanto che i bambini potessero liberamente cantare e respirare in mezzo alla natura, non oppressi dalle malattie respiratorie incrementate vertiginosamente nelle zone prossime a forte emissioni inquinanti (Colleferro è prima in italia per Asma Bronchiale nei bambini, con una prevalenza del 13,4%).
Mi piacerebbe non aver scoperto quante fonti di inquinamento stazionano dalle parti di Colleferro.
Mi piacerebbe un'Italia che tenesse di conto dei benefici del riparmio energetico e del riciclaggio dei rifiuti urbani, benefici sia in ambito economico (essere meno dipendenti da materie prime di paesi terzi), sociale (non affibbiando ai nostri figli e nipoti i danni dell'inquinamento) ed economici (rendendo più efficaci i consumi energetici casalinghi, non avete idea con semplici regole quanto si può risparmiare).
Mi piacerebbe che vi fossero più comuni in Italia come Varese Ligure, che produce con fonti alternative tutta l'energia che serve alla propria popolazione e che riesce a vendere l'esubero ad altri comuni, guadagnando pure denaro.
Mi piacerebbe un popolo di persone che si convicessse responsabile del proprio destino e di quelo di figli e nipoti, e che lottasse per non far pagare ai posteri le conseguenze di scelte sbagliate.
Mi piacerebbe che le parole dette in questo testo non venissero interpretate come le folli elucubrazioni di un povero ambientalista, ma come i piccoli consigli di una persona che si muove in questo senso, a passi piccoli, convinto di aiutare sè stesso e gli altri.
Mi piacerebbe pensare ad un popolo che non si rifugiasse negli sbagli dei politici o delle "altre persone" per giustificare anche i propri errori (ed omissioni), ma che si convincesse che dalla somma di piccoli passi si arriva a grandi percorsi; dalla somma di 10 miliardi di 0, ahimè, si ottiene sempre zero.
Mi piacerebbe un'Italia, baluardo di un verde e di un mare puro, ergersi in mezzo al grigio torpore dei paesi che hanno scelto la strada apparentemente più semplice, quella della cementificazione, della deforestazione, dell'inquinamento.
Mi piacerebbe un'Italia non scesa a tali compromessi a breve termine, poichè a lungo termine (e neanche molto a lungo, 80 anni massimo) è indubbio che il verde sarà una risorsa così bramata dagli spiriti di una società spenta e fredda, e che sarà troppo poco per riscaldarli tutti.
Mi piacerebbe che i climatologi della NASA dell'Università del Kansas e dell'Ohio State University, la settimana scorsa, non avessero confermato l'esponenziale scioglimento dei ghiacci della Groenlandia e del Kilimangiaro, per l'effetto serra causato da polveri sottili & company, che dovrebbe far alzare il livello dei mari di 7 metri in 50 anni.
Mi piacerebbe non aver scoperto quante città e quante nazioni vivono ad un'altezza inferiore ai 7 metri.
Mi piacerebbe vivere in un paese dove il costo di un qualsiasi prodotto tenga conto anche dell'inquinamento che esso apporta.
Mi piacerebbe tanto che i bambini potessero liberamente cantare e respirare in mezzo alla natura, non oppressi dalle malattie respiratorie incrementate vertiginosamente nelle zone prossime a forte emissioni inquinanti (Colleferro è prima in italia per Asma Bronchiale nei bambini, con una prevalenza del 13,4%).
Mi piacerebbe non aver scoperto quante fonti di inquinamento stazionano dalle parti di Colleferro.
Mi piacerebbe un'Italia che tenesse di conto dei benefici del riparmio energetico e del riciclaggio dei rifiuti urbani, benefici sia in ambito economico (essere meno dipendenti da materie prime di paesi terzi), sociale (non affibbiando ai nostri figli e nipoti i danni dell'inquinamento) ed economici (rendendo più efficaci i consumi energetici casalinghi, non avete idea con semplici regole quanto si può risparmiare).
Mi piacerebbe che vi fossero più comuni in Italia come Varese Ligure, che produce con fonti alternative tutta l'energia che serve alla propria popolazione e che riesce a vendere l'esubero ad altri comuni, guadagnando pure denaro.
Mi piacerebbe un popolo di persone che si convicessse responsabile del proprio destino e di quelo di figli e nipoti, e che lottasse per non far pagare ai posteri le conseguenze di scelte sbagliate.
Mi piacerebbe che le parole dette in questo testo non venissero interpretate come le folli elucubrazioni di un povero ambientalista, ma come i piccoli consigli di una persona che si muove in questo senso, a passi piccoli, convinto di aiutare sè stesso e gli altri.
Mi piacerebbe pensare ad un popolo che non si rifugiasse negli sbagli dei politici o delle "altre persone" per giustificare anche i propri errori (ed omissioni), ma che si convincesse che dalla somma di piccoli passi si arriva a grandi percorsi; dalla somma di 10 miliardi di 0, ahimè, si ottiene sempre zero.
sabato, febbraio 18, 2006
Debito Pubblico: quando finiranno di prenderci in giro (parte1)
Italia, paese di santi e navigatori, aggiungerei adesso anche di “promettitori”.
Pur di vincere le elezioni ci promettono di tutto: ponti improponibili, riduzione sensibile delle tasse, grandi opere peraltro odiate già da molti italiani (vedi TAV & company), Babbo Natale a Pasqua ecc.
E' ormai un gioco al rialzo.
E nessuna parte politica è esente da questa sorta di infiammazione del buon senso, la cosiddetta “Promettite Cronica Recidivante”, ormai endemica nei banchi del parlamento.
Tali promesse che si basano su “io farò meglio", hanno tutte un filo conduttore, una bugia, pardon, un’astuta omissione che va avanti da anni: l’Italia è indebitata fino al collo!
Parliamo di dati oggettivi: l’Italia ha un debito pubblico di 1.534,7 miliardi di euro, equivalente a 2.971.594 miliardi di lire (quasi 3 milioni di miliardi di lire, fonte Bankitalia 11 gennaio 2006); con una cifra così assurda c’è da promettere ben poco!
Mi spiego: pensatevi con una carta di credito in rosso di 4000 euro e con uno stipendio di 1000 mensili a cui togliere i beni assenziali (affitto, cibo ecc.): eliminando gli sfizi, a fine mese rimarrete con poche centinaia di euro per ridurre il debito con la banca (e a 200 euro al mese campa cavallo...).
Ovviamente al debito si devono aggiungere gli interessi relativi, ulteriori soldi che tengano conto dell’inflazione e dei mancati profitti che essa avrebbe fatto se non li avesse dati a voi (ma poverine 'ste banche!): solo parte dei 200 euro recupereranno il debito, col resto pagate gli interessi e ciò dilata ancora di più il tempo col quale lo avrete sanato.
Proiettiamo il semplicistico discorso all’Italia: parte delle tasse vengono usate per pagare non il debito ma i suoi interessi elevatissimi, debito che non si riduce ma anzi aumenta (clicca sul grafico, fonte Adusbef.it); il resto dei soldi finanziano beni e servizi comuni.
La domanda è: dato l'indebitamento fino all’osso dell'Italia (e la polverizzazione di fondi comuni per gli interessi del debito), che senso ha:
a) promettere uno sperperìo inutile (poichè ritenuto inutile da molti cittadini) dei fondi dello Stato (ossia i nostri) per nuove infrastrutture quando le vecchie (vedi Salerno Reggio, ferrovie Messina-Palermo ecc) sono in decadenza?
b) promettere riduzioni delle tasse quando non bastano neanche ad equilibrare il bilancio annuale (bilancio ovviamente fatto quadrare con prestiti ed ulteriore indebitamento)?
E allora cosa più saggiamente proporre all'Italia che non le solite promesse da 4 soldi per accattivarsi elettori?
Pur di vincere le elezioni ci promettono di tutto: ponti improponibili, riduzione sensibile delle tasse, grandi opere peraltro odiate già da molti italiani (vedi TAV & company), Babbo Natale a Pasqua ecc.
E' ormai un gioco al rialzo.
E nessuna parte politica è esente da questa sorta di infiammazione del buon senso, la cosiddetta “Promettite Cronica Recidivante”, ormai endemica nei banchi del parlamento.
Tali promesse che si basano su “io farò meglio", hanno tutte un filo conduttore, una bugia, pardon, un’astuta omissione che va avanti da anni: l’Italia è indebitata fino al collo!
Parliamo di dati oggettivi: l’Italia ha un debito pubblico di 1.534,7 miliardi di euro, equivalente a 2.971.594 miliardi di lire (quasi 3 milioni di miliardi di lire, fonte Bankitalia 11 gennaio 2006); con una cifra così assurda c’è da promettere ben poco!
Mi spiego: pensatevi con una carta di credito in rosso di 4000 euro e con uno stipendio di 1000 mensili a cui togliere i beni assenziali (affitto, cibo ecc.): eliminando gli sfizi, a fine mese rimarrete con poche centinaia di euro per ridurre il debito con la banca (e a 200 euro al mese campa cavallo...).
Ovviamente al debito si devono aggiungere gli interessi relativi, ulteriori soldi che tengano conto dell’inflazione e dei mancati profitti che essa avrebbe fatto se non li avesse dati a voi (ma poverine 'ste banche!): solo parte dei 200 euro recupereranno il debito, col resto pagate gli interessi e ciò dilata ancora di più il tempo col quale lo avrete sanato.
Proiettiamo il semplicistico discorso all’Italia: parte delle tasse vengono usate per pagare non il debito ma i suoi interessi elevatissimi, debito che non si riduce ma anzi aumenta (clicca sul grafico, fonte Adusbef.it); il resto dei soldi finanziano beni e servizi comuni.
La domanda è: dato l'indebitamento fino all’osso dell'Italia (e la polverizzazione di fondi comuni per gli interessi del debito), che senso ha:
a) promettere uno sperperìo inutile (poichè ritenuto inutile da molti cittadini) dei fondi dello Stato (ossia i nostri) per nuove infrastrutture quando le vecchie (vedi Salerno Reggio, ferrovie Messina-Palermo ecc) sono in decadenza?
b) promettere riduzioni delle tasse quando non bastano neanche ad equilibrare il bilancio annuale (bilancio ovviamente fatto quadrare con prestiti ed ulteriore indebitamento)?
E allora cosa più saggiamente proporre all'Italia che non le solite promesse da 4 soldi per accattivarsi elettori?
Presentazione
Quanti di voi si saranno trovati a dare opinioni personali sugli eventi quotidiani, e ancora di più, ad esternare i propri dubbi sulla modalità di filtraggio delle informazioni da parte della stampa, ora eccessivamente scandalistiche (più scandalo = più lettori), ora palesemente indirizzate verso il potere economico o politico di turno.
La questione dei farmaci (saranno efficaci?), delle energie alternative (sempre schiavi del petrolio?), della politica (sarà vero quello che i politici di destra-sinistra-centro dicono?) sono solo alcuni esempi.
Si avverte sempre di più una sensazione di "ci deve essere qualcosa sotto", fortificata dalle incongruenze tra la "vita comunicata dal''informazione" e la "vita vissuta dal cittadino".
Da qui nasce Informazione Alternativa, un gruppo di amici che hanno deciso di porre i loro comuni dubbi in un Blog, uno strumento che si presta ottimamente verso una comunicazione più corretta, amichevole, discreta.
Informazione Alternativa è apolitica, nel senso democratico del termine: è un punto di congiunzione tra le mille sfaccettature di posizioni presenti nella società, senza favorirne alcuna; le opinioni (almeno qui!) sono uguali per tutti!
La questione dei farmaci (saranno efficaci?), delle energie alternative (sempre schiavi del petrolio?), della politica (sarà vero quello che i politici di destra-sinistra-centro dicono?) sono solo alcuni esempi.
Si avverte sempre di più una sensazione di "ci deve essere qualcosa sotto", fortificata dalle incongruenze tra la "vita comunicata dal''informazione" e la "vita vissuta dal cittadino".
Da qui nasce Informazione Alternativa, un gruppo di amici che hanno deciso di porre i loro comuni dubbi in un Blog, uno strumento che si presta ottimamente verso una comunicazione più corretta, amichevole, discreta.
Informazione Alternativa è apolitica, nel senso democratico del termine: è un punto di congiunzione tra le mille sfaccettature di posizioni presenti nella società, senza favorirne alcuna; le opinioni (almeno qui!) sono uguali per tutti!
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