martedì, febbraio 28, 2006

Esperti di Vita

Ho visto un anziano, ho visto degli occhi e delle labbra commosse al ricordo di quella giovinezza trascorsa, con un fucile ed un cappotto, nelle lande gelate della Russia, a veder cadere tanti suoi fratelli di vita, l’uno dopo l’altro, in una guerra non sua, lontana sia dalla sua casa sia dalla sua causa perché “solo quando la vivi ti accorgi della sua inutilità”. Grazie per aver trovato la forza di sopportare freddo e fame, e di essere ritornato in Italia per raccontarcelo.
Ho visto un anziano, due pugni chiusi indignati dalle morti, dai soprusi, dai furti, ma di quelli peggiori, in cui ti derubano della libertà e della dignità perché è l’orrore che te la toglie, l’orrore di vedere quella costante processione, giorno dopo giorno, verso le docce di “pulizia” di Auschwitz, verso le camere di tortura, e di non poter far niente.
Ho visto lo stesso anziano ebreo, di fronte ai filmati delle torture nelle carceri americane di Abu Ghraib, e degli ostaggi in mano ai terroristi, scuotere la testa nella inerme constatazione di una storia che si ripete e si ripete e si ripete.
Ho visto degli anziani su una sedia a rotelle e ho visto un dito puntare alla bandiera americana, quella stessa bandiera che negli anni 60 li aveva portati nel Vietnam in mome della “democrazia” e quella stessa democrazia ha preferito emarginarli, testimoni del fallimento di una guerra inutile. Per me avete vinto lo stesso poiché con le vostre denunce avete fatto vincere, per una volta, la Verità.
Ho visto madri oramai anziane, quelle braccia strette l’una all’altra, marciare per l’ultima volta in Plaza de mayo Buenos Aires in Argentina, delle braccia che avrebbero tanto voluto stringere i giovani figli “desaparecidos” che si erano opposti a quel “processo di riorganizzazione militare democratica” e che ne ha fatti rimanere solo ombre, scomparsi per sempre. Grazie per aver resistito al lutto dei vostri figli, siete state uno dei più belli esempi di amore materno.
Ho visto un anziano, 75enne, Lama Palden Gyatso, tibetano, in un lungo sciopero della fame nella Torino delle olimpiadi, per ricordare a tutti che il Potere è presuntuoso, abusa, imprigiona, come ha fatto con lui per 30anni, buttato in un carcere cinese poiché si era opposto all’occupazione di quel governo che gli ha censurato la giovinezza così come ora censura le informazioni, le verità troppo scomode ad un regime. Grazie per essere stato più forte della solitudine di una vita, perchè 30anni lo sono quasi, una vita.
Ho visto un anziano di Lodi, 5giorni fa al telegiornale, percorrere ogni giorno la strada che da casa lo separava dall’edicola, pochi centinaia di metri di evasione e di libertà, in dei passi che erano ben più di una passeggiata ma un’affermazione di una vita che c’è e che vuol ancora “camminare”: proprio per quella strada una banda di ragazzini minorenni, ogni giorno lo denigrava e lo picchiava nella mancanza di una degna occupazione intellettuale, forti della logica di gruppo, portatori insani di deficienza. Grazie per essere uscito comunque ogni giorno di casa, la tua libertà è stata più forte della loro viltà.
Ho visto un anziano vestito di bianco morire in una stanza bianca del vaticano, non prima però di aver fatto vedere a tutto il mondo quanta dignità si possa avere nella sofferenza, che la vita va meritata fino in fondo, fino all’ultimo respiro, anche se fa male, anche se ti fa rimpiangere il passato, anche se ti fa tremare, perché è proprio quella debolezza fisica che torna ad essere una forza che batte persino la morte quando non gli cedi. Grazie per avercelo fatto capire, sei rimasto ancora vivo oltre le sue sofferenze, per sempre, nei nostri cuori.
Ho visto anziani, semplici padri e madri di famiglia, un tempo giovani, svezzare con il loro sudore ed i loro sacrifici i figli di oggi, quegli stessi figli della società che adesso vede l’anziano come una perdita economica, inefficenza sociale, facile preda di abusi e soprusi, relegate in quegli zoo di negazione che sono gli ospizi. Grazie per esserci ancora e per ricordare ai giovani di oggi che anche loro, un giorno, diventeranno anziani.
Andiamo a chiedere a questi esperti di vita, loro che le hanno vissute, che significano Guerra, Sofferenza, Abusi, Regimi, Censura, Omicidi: chi più di altri ci saprebbe meglio di altri indicare la giusta via da percorrere per vivere una Buona Vita. Sicuramente meglio di altri più “giovincelli”, rinchiusi nelle rispettive “case bianche”, a decidere della vita e della morte per una manciata di soldi, perché questi sono i soldi in confronto ad una vita. A questi “giovincelli” da giovani, i loro padri, adesso anziani pure loro, avrebbero dovuto dare tante sculacciate.

Ma tante tante.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando mia nonna vedeva cose brutte nei TG, cose come guerre e simili, ricordava sempre il secondo conflitto mondiale e ciò che era accaduto li da loro. Quando mio nonno parlava della guerra ricordava sempre cio che gli era accaduto...e devo dire che se queste cose accadessero oggi, a quei "ragazzini" che hai accennato tempo record starebbero a piangere "voglio andare a casa" perchè non sanno cosa sia vivere la guerra direttamente, non lo so neanche io e non voglio neanche saperlo. Se quei ragazzini fossero li in prima fila al primo sparo rivolto verso di loro e non avrebbero neanche la volontà di premere il grilletto per la paura.
Secondo me nessuno sa piu cosa sia la paura.

Anonimo ha detto...

il tuo post di oggi é bello e toccante. Non voglio rovinarlo con un mio commento, sarebbe superfluo.
Da parte mia solo massimo affetto e stima per tutti gli anziani di cui parli, a partire dal Lama Palden Gyatso per arrivare agli anziani che giornalmente affiancano la vita di noi "giovani".

Anonimo ha detto...

il tuo post di oggi é bello e toccante. Non voglio rovinarlo con un mio commento, sarebbe superfluo.
Da parte mia solo massimo affetto e stima per tutti gli anziani di cui parli, a partire dal Lama Palden Gyatso per arrivare agli anziani che giornalmente affiancano la vita di noi "giovani".

Mandragor ha detto...

Grazie ragazzi, era un tributo a modo a tutte le persone anziane che ho conosciuto o che sono state per me un simbolo o che mi hanno davvero toccato. Persone che mai avrebbero voluto che la loro realtà fosse una realtà anche per i loro nipoti. Continuamo a parlarne. Un saluto.

Anonimo ha detto...

La memoria è la cosa più pericolosa per coloro che vogliono non far pensare. Pensiero e memoria sono inscindibilmente connessi. Ricordiamo e pensiamo dunque, e facciamo ricordare e pensare! E' il modo migliore di fare politica.
www.torietoreri.splinder.com

Mandragor ha detto...

Grazie per l'intervento e per il monito del ricordo: probabilmente l'unica cosa che in molti momenti ci ricorda di essere umani, l'avere la constatazione che certi errori possano essere evitati. Un saluto.

Anonimo ha detto...

...I vecchi sulle panchine dei giardini succhiano fili d'aria e un vento di ricordi...il segno del cappello sulle teste da pulcini...i vecchi mezzi ciechi, i vecchi mezzi sordi...
I vecchi che si addannano alle bocce...mattine lucide di festa che si può dormire...occhiali per vederci da vicino a misurar le gocce, per una malattia difficile da dire...
I vecchi tosse secca che non dormono di notte...seduti in pizzo al letto a riposare la stanchezza...si mangiano i sospiri e un pò di mele cotte..i vecchi senza un corpo, i vecchi senza una carezza...
I vecchi un pò contadini, che nel cielo sperano e temono il cielo...voci bruciate dal fumo e dai grappini di un'osteria...
I vecchi, vecchie canaglie...sempre pieni di sputi e consigli...i vecchi senza più figli e questi figli che non chiamano mai...
I vecchi che portano il mangiare per i gatti e come i gatti frugano tra i rifiuti...le ossa piene di rumori e smorfie e versi un pò da matti...i vecchi che non sono mai cresciuti...
I vecchi anima bianca di calce in controluce...occhi annacquati dalla pioggia della vita...i vecchi soli come i pali della luce e dover vivere fino alla morte che fatica!...
I vecchi cuori di pezza...un vecchio cane, una pena al guinzaglio, confusi inciampano di tenerezza e brontolando se ne vanno via...
I vecchi invecchiano piano con una piccola busta della spesa...quelli che tornano in chiesa lasciano fuori bestemmie e fanno pace con Dio...
I vecchi povere stelle, i vecchi povere patte sbottonate, guance raspose e arrossate di mal di cuore e di nostalgia...i vecchi sempre tra i piedi, chiusi in cucina se viene qualcuno, i vecchi che non li vuole nessuno, i vecchi da buttare via...
I vecchi, i vecchi, se avessi un'auto da caricarne tanti, mi piacerebbe un giorno portarli al mare...arrotolargli i pantaloni e prendermeli in braccio tutti quanti...sedia, sediola...
"Oggi si vola" e attenti a non sudare...